N. 14 del 1/10/1998

Installare Linux con Caldera, Red Hat e Suse
di Bruno Grampa


Linux è disponibile in molte distribuzioni, che si differenziano per quello che viene offerto oltre al solo sistema operativo. Alla fine del processo di installazione si avrà in ogni caso Linux, qualsiasi distribuzione si sia utilizzata. Cambiano però i programmi di corredo, la documentazione, il supporto e anche il software necessario per l'installazione. Date per scontate le caratteristiche di questo sistema operativo, quello che fa la differenza è - come spesso succede - il numero e la qualità delle applicazioni disponibili. Il migliore sistema del mondo senza programmi da eseguire non potrà mai imporsi. Proprio per queste ragioni è fondamentale capire e scegliere che cosa viene offerto, sia per evitare problemi durante la fase iniziale dell'installazione sia per essere efficienti quando si dovrà rendere Linux pienamente operativo.

Se da un punto di vista tecnico Linux risulta superiore a qualsiasi altro sistema operativo oggi disponibile per personal computer, le applicazioni disponibili non sono ancora sufficienti a decretarne il completo successo.

In alcune aree, come Internet, Linux ha senza ombra di dubbio un supporto eccezionale, ma nei tradizionali applicativi da ufficio il divario c'è ancora, anche se sta venendo lentamente colmato. Tutte le distribuzioni di Linux provate, per le quali ci si concentrerà in particolare sull'installazione, vengono fornite con numerosi applicativi proprio per quei compiti definiti solitamente come Soho, (Small office, home office) per la casa o il piccolo ufficio.

Installiamo!

Ogni distribuzione ha un suo modo di installare Linux. Tutte hanno in comune uno o più floppy di partenza e uno o più Cd Rom contenenti il software da installare. Importante ricordare che installare Linux, come qualsiasi altro sistema operativo, significa andare a modificare radicalmente la configurazione di un computer, soprattutto quando l'installazione che si vuole effettuare debba andare ad affiancare qualcosa di già esistente. Cambiare le partizioni e il modo di effettuare il boot, richiede quindi una attenzione e una pianificazione delle operazioni che si devono effettuare, da non trascurare assolutamente. Linux richiede infatti due partizioni dedicate: una per lo swap, ovvero uno spazio su disco che verrà usato come estensione virtuale della memoria Ram di sistema, e una per contenere l'intero sistema operativo e tutti i programmi di corredo. È possibile, se non si vuole modificare così radicalmente la configurazione del computer, installare Linux anche in una partizione Dos. Così facendo però si ha un notevole degrado nelle performance e non si riesce a sfruttare appieno le caratteristiche di sicurezza tipiche dei file system Unix compatibili. In ogni caso Linux è in grado di leggere e scrivere praticamente su tutte le partizioni esistenti. In questo modo, una volta installato, si potranno accedere a dati residenti su partizioni condivisibili con altri sistemi operativi.

Le altre distribuzioni

Oltre a quelle provate esistono altre distribuzioni: Debian sta per rilasciare la nuova versione 2.0 famosa per la facilità di installazione e per il supporto alla lingua Italiana. Slackware si sta avviando invece ad un lento tramonto: gli aggiornamenti non sono più molto frequenti e le ultime versioni non erano all'altezza dei "concorrenti". Stampede, una distribuzione per veri appassionati interamente compilata ed ottimizzata per i processori Pentium.



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